Sono le metropolitane, capolavori di ingegneria civile che si snodano sotto parchi, strade, fiumi e arterie delle nostre città. “Underground” per definizione, prima che lo diventassero altre aree trendy e riqualificate delle nostre metropoli, derubricate a “non luogo” dall’antropologo francese Marc Augé nel 1992, oggi le metropolitane e le loro stazioni-gioiello diventano iper-luoghi, in grado di unire arte, funzionalità e socializzazione. E sempre più spesso, si timbra il biglietto e si sale in carrozza solo per vederle e fotografarle, alla stregua di un monumento, di una galleria, di un museo, scoprendo un universo parallelo, inimmaginabile da lassù.
Un tour nei meandri sub-urbani che parte idealmente da Brescia, insieme a Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023, dove il sotto-suolo è un museo a cielo coperto, sviluppato in verticale e ancora poco noto al turismo di massa: un microcosmo di opere d’arte site-specific chiamato “SubBrixia”, risultato di un progetto che dal 2015 sta ridisegnando dal basso la città. Dalla fermata “Stazione”, strategicamente posizionata sotto la stazione centrale, dove svetta la creazione di Marcello Maloberti, un cartello stradale con la scritta “Brescia” capovolta che pende dall’alto a mo’ di cartello stradale, a l’Incancellabile Vittoria di Emilio Isgrò che ha riprodotto la silhouette della Vittoria Alata con pannelli rossi su sfondo nero. Ogni fermata racconta una storia a sé. Si scende a San Faustino per osservare l’opera “Gothic Minerva”dell’artista visivo Patrick Tuttofuoco, che ha trasformato il volto della dea in un incrocio di tubi al neon.
Si fa rotta verso Sud per lasciarsi incantare dalle stazioni gioiello di Napoli, metropoli dai mille strati, uno più affascinante dell’altro, dove il sottosuolo custodisce gioielli firmati addirittura dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor: l’ultimo verrà inaugurato a Monte Sant’Angelo nei primi mesi del 2024, un ovale dalle dimensioni over che omaggia le donne e il Vesuvio. Ma nel capoluogo partenopeo è bello perdersi di fermata in fermata, in un loop artistico tra le profondità della terra che lascia senza fiato: dalla fermata “Toledo”, trasformata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanc, a “Duomo”, firmata Massimiliano e Doriana Fuksas, fino a “Università”, esperienza sensoriale sotto l’egida dell’archistar e designer Karim Rashid.
Quando il freddo Nord-Europa ammanta di bianco le città, ci si riscalda nella metro-museo della capitale svedese, la Stockholm Tunnelbana, galleria di giganteschi murales e dipinti che punteggiano l’intera linea di colori a tinte forti fino a 25 metri sotto il livello del suolo. Giù e ancora più giù. Dalla fermata Stadion, lungo la Linea Rossa, che sfoggia un gigante arcobaleno e un tunnel infinito giocato su tutte le sfumature dell’azzurro, alla Kungsträdgården, maxi grotta-ragnatela della tinte caleidoscopiche. La più fotografata? La T-Centralen, eden post-moderno di fiori stilizzati. Chi ha voglia di cercare altri mondi sotto-sopra, li trova a Budapest nella stazione Szent Gellért tér, tra le più scenografiche al mondo per la sequenza di mosaici retroilluminati che sembrano condurre davvero in un altro mondo, in un altrove lontano anni luce dalla quotidianità urbana delle città.
Poi si vola a Praga, per lasciarsi incantare lungo la Linea A, dove è di casa “Staroměstská” stazione-bomboniera nel cuore della città vecchia.
Si vola Oltreoceano per perdersi nel buio sottosuolo della Grande Mela, un upside - down scrigno di leggende, di non-luoghi mai dimenticati nonostante la patina inesorabile del tempo: è il caso della City Hall Station, conosciuta anche come City Hall Loop, inaugurata nel 1904, dismessa e abbandonata nel 1945, trasformata oggi, per la struggente e spettrale bellezza, in set di pellicole e serie di successo, come “Animali Fantastici e dove trovarli”, adattamento dell’omonimo libro di J. K. Rowling, diventato nel 2016 un film diretto dal cineasta David Yates. Bellezze da preservare per sempre sotto un suolo che non smette mai di stupire mentre sotto la luce del sole vanno in scena skyline in perenne movimento. Dove lo sguardo spesso si perde all’insù.
INDIRIZZI:
Brescia: bresciatourism.it/visit-brescia/brescia-citta/
Napoli: metroart.anm.it/stazioni-arte/stazioni-dell-arte.html
Stoccolma: tunnelbanakarta.se, visitstockholm.com/travel-info/public-transportation-in-stockholm/
Budapest Szent Gellért tér: budapest.org/en/getting-around-budapest/budapest-metro/
Staroměstská a Praga: praguecitytourism.cz/en
New York: nytransitmuseum.org/oldcityhall/