Cool-cation: in cerca del freddo

By Redazione

Puntare la bussola verso Nord e sovvertire il ritmo delle stagioni, andando incontro all’inverno quando è estate, cercando il freddo quando da sempre è il sole a dettare le regole del gioco e a scandire il ritmo delle giornate. Niente spiagge borotalco punteggiate di palme lambite da acque-specchio ma avventure montane (e lontane) all’insegna del forest bathing o viaggi on the road verso quell’ultimo lembo di terra ancora ammantato di ghiaccio.   L’ultima frontiera di un turismo, che coniuga avventura e voglia di evadere dall’opprimente caldo estivo, si chiama “Coolcation”, parola macedonia nata dalla crasi di “cool” (fresco”) e “vacation” vacanza.  Un trend globale in forte ascesa, figlio del global warming ma anche della crescente voglia di scardinare le abitudini, destagionalizzare luoghi e località, prima appannaggio solo di un determinato periodo dell’anno. Ovvero, d’inverno si scia, d’estate si nuota. 

 

Oggi, la voglia di riscoprire il piacere di godersi una vacanza in libertà, lontano dalle consuetudini, dal caldo soffocante dell’estate è diventata una priorità. Per necessità, per desiderio di evasione. Lo conferma quell’atavica voglia di scalare vette e limiti senza rinunciare al confort e all’eleganza di vacanze d’altri tempi. Microcosmi lontani, macrocosmi vicini che invitano al benessere e al relax. Come le colorate ville in stile Liberty, gli stabilimenti termali e gli oltre 200 caldi laghi balneabili che punteggiano la Carinzia, terra più a sud dell’Austria, dove foreste secolari e una rete di sentieri che si spingono fino al Großglockner (3.798 m) strizzano l’occhio a quel desiderio di rivivere  le eleganti atmosfere della Belle Epoque quando il “Land” era frequentato da famiglie aristocratiche. Ci si riempie gli occhi di verde e di blu esplorando la regione in canoa lungo il fiume Drava, tra le cittadine di Villach e St.Niklas,da Spittal an der Drau e Paternion. Sospese nel tempo, in un limbo temporale che genera stupore. 

I fiordi norvegesi, scenografici bracci di mare tra vertiginose falesie punteggiate dalle rosse palafitte dei pescatori, danno il meglio esplorati a piedi e su due ruote. Freschi, freschissimi, invitano a un turismo lento che senza fretta indugia su dettagli e preziosi momenti di evasione. Ci si scopre pionieri lungo la ciclabile che collega in 65km Oslo alla cittadina di Moss sulla riva orientale dell’Oslofjorden. Si viaggia nel tempo tra i villaggi storici di Drøbak, ex porto tutto casette in legno del 1700, e Son, bucolico avamposto di artisti perfetto per un’escursione in kayak. In treno ci si lascia incantare da Bergen, sulla costa sud-ovest, dove da secoli resiste, impavido, il quartiere di Bryggen, un tempo dimora dei commercianti della Lega Anseatica, oggi Patrimonio Unesco.

Il ponte-bomboniera tra Danimarca e Svezia, aspetta silente chi cerca una vacanza al fresco, fuori dalle solite rotte. Si fa chiamare Øresundsbron ed è un gioiello ingegneristico di 7,8 km che attraversa il Mar Baltico collegando Danimarca e Svezia. E’ un sogno percorrerlo in auto lungo la strada E20 tra Copenaghen e Malmö oppure in treno, in quel tragitto dove si alternano location e scorci della famosa serie TV “Bron/Broen”. A impreziosirlo, un tunnel sottomarino e l’isola artificiale di Peberholm, oggi riserva naturale. Si lascia fotografare da chi, fresco ed estasiato, indugia sulla spiaggia di Ribersborg a Malmö dove la vista abbraccia anche il “Turning Torso”, il grattacielo più alto della Svezia (190m) firmato dall’archistar Santiago Calatrava. Girevole, mutevole, volubile. Ma saldo, come solo i grandi viaggi sanno esserlo, nella memoria. 

Indirizzi web utili:

carinzia.at

visitnorway.com

visitsweden.com

 

 

 

 

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