Un magico dedalo di parchi e colline accarezzate da piccoli e grandi gioielli gotici, barocchi e neoclassici che generano stupore a ogni scorcio, da esplorare con calma, senza la fretta che inevitabilmente attanaglia le grandi metropoli gettonate dal turismo di massa. A Vilnius, capitale della Lituania e Capitale Verde Europea 2025, i parchi sorgono a ogni angolo, così come gli antichi quartieri, testimoni silenti di una storia millenaria, generosa con il futuro che avanza. Così accanto al centro storico, proclamato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, sorgono oggi murales e hub creativi che scelgono insolite location, come prigioni abbandonate, trasformate poi in sorprendenti headquarter e caleidoscopici centri espositivi. Una città giovane, bella e dinamica che non dimentica il suo cuore più antico, la Città Vecchia. Perdersi in questo dedalo e poi ritrovarsi nella principale arteria centrale Senamiestis, vicolo-bomboniera costruito dal V-VI secolo alla confluenza dei fiumi Vilnia e Neris, è come sfogliare un libro di fiabe e di architettura. Palazzi in stile neoclassico, come il maestoso Municipio, si alternano a edifici di culto gotici e barocchi, come le chiese dei Santi Giovanni (Battista ed Evangelista) e di San Casimiro, mentre stretti vicoli acciottolati fanno da scenografia a bancarelle di artigianato locale. Una sorpresa dietro l’altra, accoglie chi attraversa la cinquecentesca Porta dell’Aurora, lungo Pilies gatve, e poi si incammina in quello stretto gioiellino chiamato la piccola “Literatų”, vicoletto con circa 200 targhe d’artista dedicate ad altrettanti scrittori. Basta girare l’angolo, per ritrovarsi poi in un’altra dimensione, quella più alternativa e cosmopolita che la città di Vilnius ha da offrire: la Repubblica indipendente di Užupis, scelta da artisti internazionali come rifugio e luogo del cuore. Ci si lascia coinvolgere dall’atmosfera creativa, bohémien, a prova di brunch e aperitivo ma anche dalla piacevole lentezza che regala momenti di quiete e concede tutto il tempo necessario per ammirare ogni dettaglio della zona. In pochi minuti a piedi, il via vai della stazione, in realtà mai troppo frenetico, regala contemporanee installazioni come la statua gigantesca, alta 5 metri, dell’attore James Gandolfini nei panni di Tony Soprano, il protagonista della famosa serie “I Soprano”, che campeggia in un binario dismesso. La statua sembra dare il benvenuto ai viaggiatori che approdano in città: in questo quartiere di passaggio oggi è di casa il Railway Station District, ex zona malfamata, ora perfettamente a prova di Instagram. Costruita nel 1862 per ospitare i treni di passaggio dalla polacca Varsavia alla russa San Pietroburgo, l’hub ferroviario regala un caleidoscopio di murales di artisti provenienti da tutto il mondo.
Distese di vigneti a pennellare l’orizzonte, borghi dall’atmosfera fiabesca e un microcosmo di case a graticcio color pastello, incastonate da secoli tra stretti vicoli medievali, tutti acciottolati: anche la regione francese dell’Alsazia, custodisce famosi borghi-gioiello come Colmar, celebre per i mercatini e le dimore sull’acqua, e Riquewihr, molto popolare per aver ispirato “La Bella e La Bestia”. Ma volgendo lo sguardo verso itinerari meno battuti, si scorgono altre mete, belle e possibili, da gustarsi con lentezza e senza spendere un patrimonio. A partire dalla scenografica Ribeauvillé, cittadina nota fin dal Medio Evo come la patria di menestrelli e trovatori che decantavano poesie sull’amor cortese. E girando tra le sue silenziose vie è facile immaginarli all’opera, soprattutto mentre si osservano le rovine del Castello di Giersberg, arroccato su una collina a 528 m, e quelle della Fortezza di Saint-Ulrich che domina il borgo dall’alto su uno sperone roccioso, affacciato sulla valle Strengbach. Le vie del centro ancora oggi sfoggiano poi musicisti, giocolieri e dimore che ripercorrono la tradizione, come la Pfifferhus, punto di ritrovo dei pifferai dal 1663, oggi trasformata nel ristorante gourmet Wistub Zum Pfifferhüs. Ogni passo è una sorpresa, dalla “Tour des Bouchers" (Torre dei Macellai) del 1290, per secoli porta d’accesso alla cittadina, alla piazza del Municipio con il Convento degli Agostiniani in stile gotico. Lungo la Grand’Rue, la via principale, ci si imbatte poi nella Fontana del Vignaiolo (1909), magnifica testimonianza della vocazione vitivinicola della regione, regno fatato dove i filari di Pinot bianco, Sylvaner e Gewurztraminer sono gli assoluti protagonisti.
In Polonia, l’aroma di panpepato sprigiona una magica atmosfera man mano che si raggiunge il centro medievale di Toruń, il capoluogo del voivodato della Cuiavia-Pomerania, ex Prussia, tutelato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Un microcosmo di casette dai mattoni rossi (dove nel 1473 è nato Niccolò Copernico) ma anche facciate gotiche e cattedrali- gioiello. Passeggiando sembra di viaggiare nel tempo, specialmente quando ci si lascia tentare dai biscotti speziati sfornati fin dal 14° secolo: golosa testimonianza dell’epoca in cui la località era uno scalo della potente Lega Anseatica e abbondava in ogni angolo di spezie. E poi il vortice architettonico lascia senza fiato quando ci si ritrova di fronte alla Chiesa di Santa Maria con tanto di torre panoramica e pendente, entrambe parte delle vecchie mura di cinta medievali. Lasciandosi alle spalle il cuore pulsante più antico, è il fiume Vistola ad attirare l’attenzione e attraversarlo a bordo di piccole imbarcazioni per raggiungere la sponda opposta della città, ha tutto il sapore dei più romantici viaggi d’antan.
Piazze-salotto, enoteche-gioiello e un lungofiume punteggiato di cigni che rapisce lo sguardo a ogni scorcio, come un acquerello a tinte forti. Vagare per Maribor (Marburgo), la principale città della Stiria slovena a solo 18 km dall’Austria, è un’esplorazione lenta, meditativa e silenziosa come ammirare la vite più antica al mondo arrampicarsi con minuziosa costanza da oltre 400 anni sulla facciata della Hisa Stare Trte (Casa della Vecchia Vite), l’elegante enoteca sulla Drava dove degustare un calice di bianco Ranina, rapiti dall’ovattata atmosfera. Non c’è fretta di uscire, perché la tappa successiva, il municipio rinascimentale nell’enorme piazza-salotto Glavni Trg, è lì silenzioso che aspetta di essere ammirato ed elogiato fin dal 1515. Guardandosi intorno, gli occhi intercettano il possente Castello di Maribor, architettonico labirinto convertito oggi in un museo che custodisce divise militare e costumi d’epoca, perfetti per calarsi nei panni di audaci viaggiatori nel tempo, tra le meraviglie meno conosciute del Vecchio Continente.
Indirizzi
Vilnius - Lituania: govilnius.lt.
Ribeauvillé - Francia: visit.alsace
Torùn - Polonia: polonia.travel, visittorun.com
Maribor - Slovenia: visitmaribor.si, slovenia.info