Proteine animali e vegetali: in cosa si differenziano

By Manuela Mapelli

Noto un sempre più crescente interesse sulle proteine e soprattutto su quali differenze ci siano tra le proteine animali e le proteine vegetali. La curiosità, probabilmente, nasce anche dall’incessante vociare che c’è su questi macronutrienti. Sembra, ormai, che la salubrità e la qualità di un alimento sia proporzionale alla percentuale di proteine in esso contenuti (per i social e il web, più proteine = più sano) e, anche se l’interesse è spinto da questa convinzione, io non posso esserne che felice: mi permette di affrontare e approfondire l’argomento.

 

Prima di parlare della tipologia di proteine presenti nei nostri piatti, e provenienti dal mondo animale e/o nel mondo vegetale, ritengo sia doveroso fare un piccolo cappello introduttivo giusto per “ripassare” un po’ insieme.

 

Identikit delle proteine

Come i carboidrati (zuccheri), i grassi (lipidi) e le fibre, anche le proteine (o protidi) sono parti essenziali e immancabili in un’alimentazione sana: la cosa non riguarda solamente il magro o il grasso, ma la salute dell’organismo a 360 gradi. Questi macronutrienti sono insostituibili, fondamentali: rinunciare a uno di loro è dannoso per la salute, così come eccedere con uno di loro… proteine comprese.

Queste sono importanti e utili come fonte di energia, e uno dei loro scopi è la costruzione di cellule, soprattutto del tessuto muscolare (ecco spiegato il motivo per cui, chi fa sport, talvolta eccede o punta spasmodicamente su di esse).

Le proteine servono a moltissime altre cose: trasportano emoglobina e ormoni, sintetizzano e replicano il codice genetico, aiutano nel rafforzamento delle difese immunitarie. Quante assumerne? Ogni caso deve essere valutato, ma i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti) italiani suggeriscono che una persona sana dovrebbe assumere da 0,71 a 1,11 g di proteine alimentari al giorno per ogni kg di peso (g/kg).

 

Proteine animali e proteine vegetali

Ci sono diverse tipologie di proteine, differenziate in base alla funzione di ciascuna, ma dal punto di vista alimentare possiamo distinguerle tra due gruppi: le proteine animali e le proteine vegetali. Quali sono le migliori tra le due? Chiariamo subito che non è mia intenzione parlare di confronti a sfida, né di vincitori e vinti: per arrivare a una definizione così categorica ci sono di mezzo esigenze, gusti personali, problematiche di salute, decisioni etiche e molto altro.

  • Valore biologico: le proteine di origine animale sono definite anche “proteine nobili”, in quanto contengono tutti gli aminoacidi che il nostro organismo non produce e che devono necessariamente essere integrate con l’alimentazione. Le proteine vegetali non sono altrettanto complete, ma basta abbinarle con determinati alimenti per raggiungere completezza ed equilibrio
  • Vitamine: le proteine animali sono le uniche a contenere la vitamina B12, che è assente nel mondo vegetale ed è molto importante per il nostro organismo. Anche in questo caso, tuttavia, il mondo vegetale può entrare comunque in soccorso: molte bevande a base vegetale infatti, vengono fortificate con la forma sintetica di questa vitamina.
  • Grassi/lipidi: a differenza delle proteine vegetali, quelle animali contengono (o possono contenere9 una percentuale di grassi saturi a volte elevata e potenzialmente pericolosa per la salute. Parliamo di alcune tipologie di carne o di formaggi o di latticini in genere, il cui consumo dovrebbe essere limitato e inserito in un piano alimentare studiato per tenere basso il livello di colesterolo LDL nel sangue.

 

Come trarre il meglio dalle proteine vegetali

Le proteine vegetali, come spiegavo poc’anzi, non possono fornirci da sole tutti gli aminoacidi di cui necessitiamo, né la vitamina B12 che nei vegetali non è presente. Questo è un dato di fatto, ma non deve essere anche un deterrente. La soluzione per rendere efficaci e complete anche le proteine di origine vegetale esiste ed è semplicissima: basta abbinarle ai giusti ingredienti e in maniera bilanciata. Un esempio? Pietanze combinare come la pasta e ceci. Sono entrambi alimenti vegetali (un carboidrato – ovvero la pasta - e una proteina vegetale – ovvero i ceci) che si compensano ed equilibrano vicendevolmente fornendoci, insieme, tutti gli 8 aminoacidi di cui il nostro organismo ha bisogno. I ceci contengono metionina (non riscontrabile nella pasta), mentre la pasta contiene lisina (di cui i ceci sono carenti): ecco fatta una combinazione vincente!

 

Le proporzioni…

I cereali (carboidrati, come pasta di grano, e riso) insieme ai legumi (ceci, lenticchie, fagioli…) possono collaborare per offrirci una soluzione completa, e possono fornirci tutte le vitamine e gli aminoacidi di cui necessitiamo. Rispettiamo, però, le proporzioni ideali: si parla di circa 50-70 g di legumi secchi (o 150-180 g di legumi freschi) ogni 80 g di cereali, per 3 volte a settimana.

 

…e le equivalenze

Facciamo un altro esempio, confrontando direttamente la carne di bovino con le proteine vegetali. Se 100 g di carne contengono 26 g di proteine, e 100 g di ceci contengono 19 g di proteine, per sostituire tale dose di carne sono necessari circa 180 g di ceci. I fagioli borlotti contengono ben 21 g di proteine ogni 100 g: una porzione di 150 g può sostituire 100 g di carne bovina.

Parlando, invece, di latte vaccino e di bevande di origine vegetale (la soia, ad esempio), anche in questo caso i numeri parlano chiaro:

  • 100 g di latte vaccino intero: 8 g di proteine, 8 g di grassi, 12 g di zuccheri, 12 g di carboidrati
  • 100 g di bevanda vegetale di soia al naturale: 7 g di proteine, 4 g di grassi, 1 g di zuccheri, 4 g di carboidrati

Quanto a proteine, dunque, il “latte” di soia può sostituire quello vaccino. Le altre bevande di origine vegetale (di mandorla, o riso) di proteine scarseggiano: motivo per cui raccomando di abbinarle sempre ad una fonte proteica anche vegetale: frutta secca, uova, formaggio fresco (delattosato, anche). 

Dal paragone è evidente che tra le due proteine esistano differenze sostanziali, con vantaggi e debolezze (seppur risolvibili) in entrambi i casi. L’importante è conoscere una e l’altra tipologia, farsi seguire da nutrizionisti e scegliere comunque - e a prescindere – un’alimentazione bilanciata e adattata sul nostro organismo per le nostre esigenze.

 

“Biologia molecolare della cellula” Zanichelli- B. Alberts, A. Johnson, J. Lewis, M. Raff, K. Roberts, P. Walter
www.sinu.it
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