IL COCCO

By Manuela Mapelli

Lo sapevate che la palma da cocco viene anche chiamata “Albero della vita”?

La pianta, simbolo delle isole del Pacifico, genera un frutto meraviglioso e multifunzionale ovvero la “noce di cocco”. Nutriente, rinfrescante, idratante e rimineralizzante, sono queste alcune delle proprietà di spicco della noce di cocco.

In botanica il cocco è il frutto della Cocus Nucifera apparentemente alla famiglia delle Arecaceae ed è tipica dei paesi con un clima caldo-temperato; la pianta si presta a moltissimi scopi: alimentare (olio di cocco, farina, frutto fresco, acqua di cocco), cosmetico (l’olio di cocco è l’ingrediente più utilizzato per la formulazione di creme, saponi ecc per le sue proprietà emollienti e idratanti), nutraceutico e fitoterapico, per l’industria del legno e nell’arredamento, nell’utensileria domestica e addirittura nella moda. Quindi, rappresenta una valida opportunità anche economica dei paesi sotto sviluppati.

 

Com’è fatta la noce di cocco? 

E’ rivestita da un epicarpo molto sottile al di sotto del quale presenta un mesocarpo molto spesso (tra i 4 e gli 8 cm), duro e fibroso (quello che viene servito sulle spiagge tropicali dal quale si beve la sua acqua). Il seme sferico contenuto all’interno della drupa, è quello che tutti noi conosciamo come “noce di cocco” e che compriamo al supermercato o in spiaggia.

 

Spesso però il cocco viene abolito dalle diete poiché è un frutto molto “grasso”; è vero, ma presenta delle caratteristiche molto benefiche e preziose che andrebbero sfruttate.

Innanzitutto bisogna fare una distinzione delle sue componenti: polpa della noce di cocco, acqua e olio.

 

Scopriamo nel dettaglio le loro caratteristiche:

  1. La polpa della noce di cocco, la più conosciuta ed apprezzata, è ricca di tutti i macronutrienti quindi lipidi (86%), carboidrati (10%), proteine (4%)  e fibre (9 g in 100 g); inoltre, vi sono micronutrienti preziosi tra cui: vitamina C, E, K,  vitamine del gruppo B, folati e sali minerali come manganese, potassio, sodio, calcio, ferro, zinco e rame. Il cocco è fonte di fitosteroli (47 mg in 100 g), citochine ed enzimi che combinandosi con numerose vitamine, incrementano l’attività antiossidanti  andando a ridurre e/o eliminare i radicali liberi (molecole che generano stress ossidativo e invecchiamento cellulare).

 

Grazie all’elevata quantità di potassio presente, la  polpa promuove la regolazione della pressione sanguigna.

Inoltre, da uno studio pubblicato sul Journal Of Nutrition Science, è stato dimostrato che nonostante la sua composizione grassa, può avere effetti positivi in soggetti con problemi metabolici .

 

  1. Acqua di cocco, decisamente molto meno calorica, negli ultimi anni è stata notevolmente commercializzata come bevanda energetica o come drink per gli sportivi per la sua concentrazione di elettroliti come sodio, potassio e magnesio. Nonostante ciò, il marketing ha avuto il sopravvento sponsorizzando il prodotto come una risorsa benefica; tuttavia gli studi e le evidenze scientifiche non erano sufficienti e così la “Food and Drug Amministation “ statunitense ha bloccato la divulgazione di informazioni fuorvianti. E’ quindi una bevanda ipocalorica (circa 19 kcal/100 g) che può essere bevuta e integrata nella nostra dieta quotidiana senza effetti collaterali.
     
  2. Olio di cocco: è entrato a far parte della nostra “dieta” da poco ed è un grasso ricavato appunto dalla noce di cocco. 100 g di olio di cocco apportano circa 900 cal sotto forma di lipidi e per la precisione 86,8 g di grassi saturi di cui 6,25 g di grassi monoinsaturi sotto forma di acido oleico e 1,6 g di grassi polinsaturi sotto forma di acido linoleico. La maggior parte dei grassi sono saturi ma vi è una peculiarità che lo rende unico ovvero la tipologia di grassi che lo compongono. Il 40% di essi è costituito dall’acido laurico: un grasso saturo a catena media che contribuisce ad aumentare il livello di colesterolo “buono” nel sangue (HDL). 

 

Quindi, a buon senso, si può integrare nella nostra dieta il cocco fresco come spezza fame a metà mattina e/o pomeriggio oppure sfruttare l’olio di cocco per spadellare delle verdure o la farina per delle preparazioni dolci ma sane.