Si scatenano dibattiti sull’AI in ogni angolo della rete, c’è chi parla di rivoluzione, chi ne sottolinea i “lati oscuri” e chi la sta applicando su larga scala, come se oggi, improvvisamente, l’AI sia diventata uno strumento d’uso comune, che può assistere l’essere umano nel lavoro e non solo.
L’industry dei videogiochi non è da meno, e posso affermarlo con certezza visto che avendo riscoperto proprio in questi giorni un gioco “sparatutto” online, in cui hai come avversari sia gli altri giocatori, sia dei “bot” governati dall’AI, il salto in avanti è stato davvero notevole.
Ricordo ancora i tempi in cui pensavo tra me e me “ah non c’è nessuno sul server, ci saranno solo i bot” e questi bot erano dei noiosissimi personaggi che nella mappa di gioco facevano sempre gli stessi giri, molto imprecisi nel colpire, insomma, dei figuranti che tentavano di intrattenere il giocatore fino all’arrivo di altri players.
Oggi non è più così, giocando praticamente ogni giorno a questo classico dei giochi di guerra, vedo i bot governati dall’AI scambiare informazioni, rischierarsi in base alle perdite e all’angolazione in cui vengono colpiti, e dopo un recentissimo aggiornamento, mimare le tattiche dei players per ridurre il numero di pallottole che li colpiscono.
Ma questo è niente, se andiamo in profondità ed oltre l’esperienza personale, indagando quali nuovi scenari ci attendono dalla sempre più massiccia integrazione dell’AI nei videogame possiamo evidenziare delle piccole e grandi rivoluzioni in atto e che probabilmente vedremo all’opera molto presto.
Come ho raccontato nella mia esperienza personale, sono passati i tempi dei personaggi non giocabili (Non-Playable Characters, o NPC) prevedibili e dai comportamenti scriptati.
Con l'AI, gli sviluppatori di giochi possono ora creare NPC che mostrano intelligenza avanzata, adattabilità e decisioni simili a quelle umane.
Gli NPC gestiti dall'IA possono imparare dalle azioni dei giocatori, adattarsi alle circostanze che mutano intorno a lodo e offrire sfide dinamiche, rendendo l'esperienza di gioco più coinvolgente e immersiva che mai.
Che si tratti di muoversi in giochi di strategia in tempo reale o di reagire in modo intelligente in sparatutto in prima persona, l'IA sta portando le meccaniche di gioco a nuovi livelli.
E si, anche in uno scenario di gioco contro altri players si può essere eliminati dai bot AI, cosa che anni fa era praticamente impossibile.
Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale hanno dotato gli sviluppatori di giochi della capacità di generare mondi di gioco vasti, realistici e diversificati attraverso la Generazione Procedurale (Procedural Generation). Questa tecnica utilizza l'AI per creare contenuti in real time, inclusi paesaggi, mappe, missioni e persino interi livelli di gioco.
La Generazione Procedurale non solo riduce i tempi di sviluppo, ma offre anche ai giocatori esperienze uniche e in continua evoluzione.
Con l'assistenza dell'AI, i game designer possono concentrarsi sulla creazione delle meccaniche di base e sulla narrazione, mentre l'AI genera infinite variazioni di contenuti, mantenendo il gameplay fresco ed emozionante.
Il prossimo step in questo senso sarà vedere all’opera un’AI adattiva, in grado di “personalizzare” l’esperienza di gioco e persino le caratteristiche delle mappe e dell’ambiente, in base alle skill dimostrate dal giocatore, e tutto questo in real time.
L' AI sta svolgendo un ruolo fondamentale nel spingere i limiti della fedeltà grafica nei giochi. Attraverso tecniche come l'apprendimento automatico e le reti neurali, l'AI può analizzare grandi quantità di dati e generare immagini sbalorditive in tempo reale.
Dalle simulazioni realistiche della fisica all'animazione dei personaggi e ai dettagli complessi degli ambienti di gioco, l'AI consente agli sviluppatori di raggiungere livelli di realismo senza precedenti.
Inoltre, le tecniche di miglioramento delle immagini supportate dall'AI migliorano la qualità visiva dei giochi, consentendo un'ottimizzazione della risoluzione e delle texture anche su hardware meno potenti, offrendo un'esperienza più coinvolgente a un pubblico più vasto.
In tal senso l’applicazione di questa tecnologia ai giochi online permetterebbe di colmare quel gap derivato non solo dalla qualità dell’hardware ma anche dal “movimento” di dati sulle linee internet: snellendo il processo e il “peso” si potranno avere dei render delle mappe più veloci e fedeli, permettendo una profondità di gioco unica.
E se qualcun altro come me gioca a videogames di guerra assumendo il ruolo di sniper, saprà esattamente a cosa mi riferisco: basta scenari con gli alberi o gli edifici che sembrano dipinti dopo un tot di distanza.
L' AI può non limitarsi a controllare gli NPC (Non-Playable Characters), ma può anche essere utilizzata per creare compagni di gioco basati al 100% su Intelligenza Artificiale intelligenti e reattivi, allenatori o avversari. I compagni guidati dall'AI possono fornire un prezioso aiuto in-game, collaborare con i giocatori e adattarsi al loro stile di gioco, favorendo una connessione più profonda tra i giocatori e i loro alleati virtuali.
Inoltre, gli allenatori e gli avversari potenziati dall'AI possono analizzare le prestazioni del giocatore, fornire feedback in tempo reale e offrire sfide adattive, aiutando i giocatori a migliorare le proprie abilità e offrendo un'esperienza più competitiva.
Ogni persona, ogni giocatore, potrebbe muoversi in un ambiente totalmente personalizzato guidando non solo i propri progressi, ma anche quelli delle entità AI che lo accompagnano.
Se nel mondo del lavoro e della creazione di contenuti l’AI sta destando preoccupazioni e dibattiti, per quanto riguarda i videogames quella che ci aspetta sarà un futuro decisamente radioso, che renderà la nostra esperienza di gioco qualcosa di unico e irripetibile.
Personalmente fremo per cominciare a testare sul campo questo futuro prossimo, sicuro che non manca molto per vederlo integrato nei nostri giochi preferiti, nel frattempo mi concentro nel cercare di non farmi eliminare dai Bot governati dall’AI nella mia prossima partita.