Simulare la realtà significa analizzarla e per analizzarla adeguatamente è importante creare un modello che a sua volta deve essere tradotto in un programma su calcolatore. Ci sono diversi linguaggi per la simulazione, ma più comunemente si usano le piattaforme di modellazione, applicazioni che permettono il confronto e l’ottimizzazione di scenari alternativi, in modo da prendere decisioni dopo aver analizzato e trasformato le informazioni giunte.
Con l’avvento delle tecnologie sempre più a contatto con internet (ormai quasi tutti i prodotti sono smart connected), dal momento che possono trasmettere dati importantissimi ai fini di ricerca e sviluppo, risulta essere fondamentale l’uso dei Digital Twin. Come si può intuire dal nome, si tratta di un modello virtuale progettato per riflettere accuratamente un oggetto fisico (physical twin).
L'oggetto studiato, ad esempio una turbina eolica, è dotato di vari sensori relativi ad aree vitali di funzionalità. Questi sensori producono dati su diversi aspetti delle prestazioni dell'oggetto fisico, come la produzione di energia, la temperatura, le condizioni meteorologiche e altro ancora. Questi dati vengono successivamente trasmessi ad un sistema di elaborazione e applicati alla copia
digitale. Una volta informato di questi dati, il modello virtuale può essere utilizzato per eseguire simulazioni, studiare problemi di prestazioni e generare possibili miglioramenti.
Ma qual è la differenza tra un simulatore e un DT?
Sebbene le simulazioni e i gemelli digitali utilizzino entrambi modelli digitali per replicare i vari processi di un sistema, un gemello digitale è un ambiente virtuale vero e proprio, il che lo rende notevolmente più ricco per lo studio.