VANIGLIA

By Redazione

Pensi vaniglia e un mondo di immagini esotiche ti si apre davanti agli occhi. Ed è giusto che sia così, perché la Vaniglia, pianta appartenente alle Orchidee, proviene dal Messico, che per secoli ne ha detenuto il monopolio.

Luigi XIV, Re di Francia, innamorato del suo seducente profumo ne tento invano la coltivazione. Fu solo nel 1841 che un giovane schiavo dell’Isola di Reunion riuscì a mettere a punto il metodo d’impollinazione tutt’ora utilizzato. Dall’Isola di Reunion, la coltivazione si estese al vicino Madagascar che ancora oggi è il maggior produttore  mondiale.

Dal baccello della Vaniglia si ottiene la delicata e profumata spezia, usata in cucina e in profumeria. Sono 3 le varietà di Vaniglia più note e preziose: la Vaniglia Planifolia (conosciuta come vaniglia Bourbon), la Vaniglia Tahitensis (in origine proveniente dall’Isola di Tahiti) e la Vaniglia Pompona, dai lievi sentori di agrumi e liquerizia

L’uso della Vaniglia in cucina è antichissimo: risale infatti all’epoca degli Aztechi che la utilizzavano per addolcire e profumare la bevanda al cacao

La vaniglia è una spezia molto costosa, seconda sul mercato solo allo zafferano. Come riconoscere una vaniglia di buona qualità? Prima di tutto dal profumo, sembrerà banale, ma un baccello di buona qualità deve sprigionare un buon profumo di vaniglia.
A livello visivo andranno preferiti i baccelli  che presentano colore uniforme, senza difetti di rilievo quali muffe , cicatrici o macchie troppo evidenti, la superficie dovrà apparire brillante, ma non lucida.
Al tatto i baccelli dovranno risultare morbidi, pieni ed untuosi (senza eccesso). E infine le dimensioni: meglio preferire quelli più grandi, perché il contenuto di vanillina è maggiore.